L’ambliopia, chiamata comunemente “occhio pigro”, é una condizione che compare sin dai primi anni di vita (3-5 anni) e consiste nell’indebolimento della vista di un occhio, molto di rado può colpire entrambi gli occhi e può essere trattata con completo successo solo se individuata e curata entro i 5/6 anni di vita del bambino.
Ma di cosa si tratta?
Consiste in un'alterata trasmissione del segnale nervoso tra l'occhio e il cervello (a causa di patologie oculari sviluppate in età pre-scolare 0-6 anni) per cui il cervello privilegia un occhio (chiamato occhio dominante) all’altro a causa della ridotta acuità visiva provocando così una riduzione della capacità visiva dell’occhio.
Quali sono le cause dell'ambliopia?
Una delle patologie che causano l’occhio pigro può per esempio essere la cataratta in età pediatrica, molto spesso congenita, ma nella maggior parte dei casi si sviluppa in occhi perfettamente integri che presentano questa alterazione a causa di difetti refrattivi non corretti:
o molto differenti fra i due occhi (anisometropia) associati o meno a disallineamento visivo (strabismo).
Le cause più comuni dell'ambliopia sono quindi:
Quali sono i sintomi dell'ambliopia?
Una vista inferiore ad un occhio rispetto all’altro che però non sono quasi mai riferiti dai pazienti poiché troppo piccoli per riferire una sintomatologia del genere e sono di difficile riconoscimento anche per i genitori. E' per questo motivo che si raccomanda di effettuare una prima visita oculistica al bambino, anche in assenza di sintomi, entro i 3-4-5 anni di età (una prima visita già entro i 3 anni di età e una visita oculistica più approfondita completa di visita ortottica entro massimo i 5 anni).
Per combattere l'ambliopia è fondamentale la diagnosi precoce e il conseguente trattamento tempestivo. L'arma migliore resta la prevenzione con visite di screening da effettuare già all'età di sei mesi e controlli periodici nel corso dei primi 5-6 anni di vita del bambino.
Diagnosi
Gli esami per la diagnosi di ambliopia sono:
La terapia
La terapia va impostata il più presto possibile. La riabilitazione visiva è affidata all’ortottista e consiste nella stimolazione della visione. In sostanza, l’occhio pigro viene “forzato a lavorare”, così da abituarlo a visualizzare le immagini in modo corretto.La tecnica più utilizzata è quella occlusiva, e dopo una corretta valutazione e correzione dei difetti refrattivi consiste nel coprire l’occhio dominante con una benda o un cerotto con bordo adesivo per un tempo giornaliero stabilito in base al grado di ambliopia da correggere e all’età del paziente.
L’ortottista dovrà riesaminare il paziente ad intervalli regolari, proprio per valutare i risultati della terapia ed eventualmente modificarli.
La durata della riabilitazione può variare da alcuni mesi fino ad alcuni anni a seconda del grado di:
Se non gestita in modo tempestivo, l'ambliopia si traduce in un danno permanente della vista o in problemi muscolari che possono richiedere diversi interventi chirurgici. L'ambliopia è più difficile da trattare se lo sviluppo è completo, ma è ancora possibile intervenire per migliorare la vista nell'occhio più debole.
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