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Logopedia in età evolutiva

27 Maggio 2024
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Come affrontare le difficoltà di linguaggio nei bambini

Come abbiamo visto in questo articolo, la logopedia copre un campo di azione molto ampio e tratta pazienti di tutte le età. Tuttavia, le situazioni in cui ci si rivolge a un logopedista sono più frequentemente quelle che riguardano i bambini in età scolare e pre-scolare. Scopriamo meglio come e quando interviene la logopedia in età evolutiva.

 

Sviluppo del linguaggio nei bambini

Si definisce età evolutiva il primo periodo della vita dell’individuo che va dalla nascita fino all’adolescenza e che quindi teoricamente include i primi 18-25 anni di vita di ogni persona: durante questa fase avvengono le fasi di sviluppo fondamentali dell’individuo, che acquisisce competenze e abilità dal punto di vista fisico, motorio, cognitivo, relazionale e sociale. Lo sviluppo del linguaggio nei bambini è uno dei processi tipici dell’età evolutiva e consente a ogni persona di comunicare e mettersi correttamente in relazione con gli altri: non dobbiamo infatti limitarci a considerare la sola produzione linguistica, ma rientrano in tale processo anche l’ascolto e il riconoscimento dei suoni e la capacità di comprendere i messaggi che vengono rivolti dalle altre persone.

Le tappe fondamentali dello sviluppo del linguaggio in età evolutiva sono:

  • 3-6 mesi: il bambino inizia la produzione dei primi vocalizzi, mentre in precedenza la principale forma comunicativa era il pianto;
  • 6-8 mesi: è la fase della lallazione canonica, che consiste nelle ripetizione di sillabe identiche (per esempio, da-da-da), anche se differenti per ogni bambino;
  • 8-10 mesi: alla lallazione canonica subentra la lallazione variata, in cui il bambino concatena sillabe diverse formando così una sorta di proto-lessico più variegato e ampio. Parallelamente, inizia a comprendere le singole parole e ad indicare in modo intenzionale;
  • 12 mesi: intorno all’anno di vita il bambino inizia a pronunciare le prime parole, come “mamma” o “pappa”, a comprendere frasi brevi e a compiere gesti rappresentativi che simboleggiano le azioni o gli oggetti (come per esempio il gesto della nanna);
  • 12-18 mesi: fra l’anno e l’anno e mezzo il vocabolario del bambino si amplia fino a circa 50 parole ed è la premessa per l’esplosione del vocabolario che avviene proprio a partire dai 18 mesi;
  • 18-24 mesi: l’apprendimento di parole nuove diventa sempre più veloce e il lessico del bambino evolve rapidamente fino a toccare quota 200 parole alla soglia dei due anni di vita. Grazie a questo ampliamento il bambino inizia anche a formulare frasi semplici e grezze, composte inizialmente da 2 sole parole (linguaggio telegrafico);
  • 24-30 mesi: il bambino sviluppa l’abilità di pronunciare i suoni che ancora gli mancano, come per esempio le consonanti fricative (f, v, s), e il vocabolario arriva alle 500 parole;
  • 30-36 mesi: fino ai tre anni di vita continua l’ampliamento lessicale e l’affinamento delle competenze fonetiche e morfo-sintattiche, con la produzione di frasi più articolate e complete;
  • 3-6 anni: il bambino completa progressivamente l’acquisizione di tutti i suoni della lingua e dell’inventario fonemico.

 

Come capire se un bambino ha bisogno del logopedista

Ogni individuo – e quindi ogni bambino – attraversa queste tappe dell’evoluzione linguistica in maniera unica e personale, seguendo un percorso di crescita che può essere influenzato da vari fattori – tra cui lo sviluppo delle connesse abilità motorie e cognitive – e secondo il proprio ritmo. Tuttavia, è importante che i genitori e gli educatori monitorino tale percorso evolutivo allo scopo di individuare eventuali difficoltà o eccessiva lentezza nel raggiungere le tappe previste e intervenire in modo tempestivo se necessario.

Quando preoccuparsi per le difficoltà di linguaggio dei bambini? Nei casi in cui la maturazione linguistica proceda con particolari ritardi o in cui il bambino manifesti difficoltà a esprimersi e/o a relazionarsi. Di conseguenza, può essere utile rivolgersi al logopedista quando:

  • al termine del primo anno di vita il neonato ancora non produce suoni o sillabe ripetute;
  • a 2 anni il lessico è inferiore alle 50 parole e il bambino tende a utilizzare sempre le stesse parole ripetendole;
  • a 30 mesi il bambino non è in grado di formulare frasi associando le parole;
  • all’età di 2-4 anni il bambino ha difficoltà a comprendere i messaggi;
  • a 30-36 mesi il bambino ha un linguaggio difficilmente comprensibile (difficoltà fonetiche);
  • a 3-6 anni si colgono anomalie nello sviluppo del linguaggio, come balbuzie, difficoltà a esprimersi al meglio o a comprendere gli altri, ritardi significativi nello sviluppo del linguaggio, o quando si sospetta la presenza di disturbi di apprendimento come dislessia, disgrafia, discalculia o disortografia: questi ultimi, inevitabilmente, si iniziano a manifestare da quando il bambino frequenta la scuola primaria, ma possono essere trattati anche in età più avanzata;
  • dai 10 anni in su il bambino manifesta anomalie nel flusso di eloquio (troppo veloce e/o irregolare).

 

 

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