I disturbi del sonno non colpiscono soltanto gli adulti, ma si possono manifestare già a partire dall’infanzia. Il russamento nei bambini, per esempio, è un fenomeno abbastanza diffuso, e sono molti i genitori a cui è capitato di accorgersi che il proprio figlio russa durante la notte già in età prescolare. Generalmente non è necessario preoccuparsi se un bambino russa nel sonno, ma ci sono casi specifici in cui questo disturbo può celare cause e implicazioni significative per la salute e per la qualità del riposo.
Il russamento notturno nei bambini (chiamato anche roncopatia) può derivare da diversi fattori, il più delle volte temporanei e molti dei quali comuni anche al russamento negli adulti, come per esempio:
La sindrome delle apnee ostruttive nel sonno (OSAS) è una patologia che determina un disturbo respiratorio, vale a dire un’ostruzione parziale o totale delle vie aeree superiori tale da interrompere la respirazione mentre si dorme. Le apnee notturne che ne derivano possono colpire anche i bambini, in modo particolare quelli nella fascia d’età 2-5 anni, e avere come conseguenza un’alterazione della normale respirazione durante il riposo e un peggioramento della qualità del sonno.
I sintomi dell’OSAS in età pediatrica sono, oltre al russamento abituale, risvegli frequenti durante la notte e sonno agitato, stanchezza diurna e alterazioni nel comportamento, difficoltà di crescita e di apprendimento, variazioni nel ritmo cardiaco. In caso di apnee notturne nei bambini è importante effettuare una diagnosi precoce e intervenire tempestivamente, poiché a lungo andare le alterazioni del ciclo sonno-veglia causate dall’OSAS infantile possono ripercuotersi negativamente sulla produzione ormonale e sullo sviluppo e la crescita del bambino.
In generale, possiamo affermare che se il russamento notturno del bambino è un fenomeno sporadico che non altera il sonno (se lo si nota 1-2 volte a settimana) non bisogna preoccuparsi. Se invece il bambino russa abitualmente (mediamente più di 3 notti a settimana) e si nota che dorme male, fatica a respirare durante il sonno o smette di respirare per circa 5-10 secondi o più, allora potrebbe soffrire di sindrome dell’apnea ostruttiva nel sonno. In presenza di tali sintomi è opportuno quindi rivolgersi a un esperto – il pediatra di famiglia ed eventualmente l’otorinolaringoiatra – per effettuare una valutazione medica.
In Clinica Marchetti e’ possibile sottoporsi ad una visita specialistica con un medico esperto di OSAS, durante la quale lo specialista può effettuare esami strumentali come la pulsossimetria tramite saturimetro o la polisonnografia per tracciare molteplici parametri durante la respirazione notturna. Una volta identificata la causa delle apnee notturne del bambino, il medico suggerirà la terapia più indicata per trattarla e risolvere così il disturbo.
Scopri di più sulla sindrome delle apnee ostruttive nel sonno
25 maggio 2022
La sigillatura dei denti nei bambini22 dicembre 2021
Perché logopedista e ortodontista lavorano in sinergiaMartedì 24 Novembre 2020
Bisogna innanzitutto capire se siamo considerati “contatti stretti” di un caso positivo oppure eseguiamo il tampone perché abbiamo noi stessi sin...
Giovedì 09 Giugno 2022
Martedì 08 Maggio 2018
Condividi la notizia