diga dentale odontoiatrica
Odontoiatria

La diga dentale in odontoiatria: quando si usa e a cosa serve

28 Giugno 2024
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Il foglio in gomma che isola i denti dal resto della bocca

L’odontoiatria moderna si avvale di tecniche all’avanguardia e di strumentazioni di nuova generazione, impensabili solo fino a pochi anni fa, che migliorano il comfort dei pazienti e facilitano il lavoro dei professionisti. Uno di questi strumenti, tanto semplice quanto efficace, è la diga dentale: ecco di cosa si tratta.

 

Diga dentale in gomma: cos’è

La diga in odontoiatria è una membrana in gomma molto sottile che si applica sulla bocca del paziente per isolare il singolo elemento dentale su cui si interviene dal resto della zona, in modo particolare dalla saliva e dai batteri. Per molti aspetti si può paragonare la diga dentale al telo utilizzato dai chirurghi per isolare il campo operatorio: allo stesso modo, la diga ben posizionata permette all’odontoiatra di lasciare visibile solo l’area di intervento, evitando il contatto con il resto del cavo orale.

Il posizionamento della diga odontoiatrica è rapido, semplice e indolore. Il foglio in lattice – o in un materiale alternativo senza lattice per chi è allergico – viene fissato ai denti con dei morsetti in metallo che non danno fastidio al paziente e viene tenuto in tensione da un archetto o telaio; il dente (o i denti, se necessario) che deve rimanere visibile all’operatore viene fatto passare all’esterno praticando un foro attraverso la diga con un apposito strumento.

 

Quando è consigliato usare la diga dentale

La diga dentale si usa per effettuare interventi o trattamenti di odontoiatria che richiedono la massima precisione su un singolo elemento dentale e nei quali è fondamentale prevenire qualsiasi rischio di contaminazione batterica o di contatto con umidità o saliva. Di conseguenza, la diga è utilizzata:

  • in endodonzia, come per esempio per le devitalizzazioni dei denti o cure canalari;
  • nell’odontoiatria restaurativa diretta, in particolare quando è necessario eseguire un’otturazione;
  • nelle ricostruzioni estetiche dei denti, quando si utilizzano materiali che necessitano di assenza di umidità per poter aderire perfettamente.

 

Ci sono invece casi in cui posizionare la diga è sconsigliato, se non impossibile: per esempio, per l’estrazione di un dente o in ortodonzia.

 

Vantaggi della diga dentale odontoiatrica

Utilizzare la diga presenta diversi vantaggi, sia per chi effettua l’intervento sia per il paziente. La diga infatti:

  • rende il campo d’azione ben visibile e isolato per l’odontoiatra, che può pertanto operare con maggiore libertà d’azione e precisione;
  • aiuta il paziente a tenere la bocca aperta e a ritrarre i tessuti, aumentando la visibilità dell’elemento dentale;
  • evita che il paziente ingerisca residui di materiali o di dente e che percepisca in bocca un cattivo sapore durante l’intervento;
  • impedisce alla saliva e ai batteri che essa veicola di interferire con i denti e con l’area di operazione, proteggendo da possibili infezioni;
  • aumenta il comfort del paziente durante l’intervento, poiché è alternativa all’utilizzo di divaricatori e cilindri di cotone in bocca;
  • rende la seduta più rapida, perché oltre a velocizzare il lavoro dell’operatore evita anche continui risciacqui e aspirazioni;
  • garantisce una maggiore qualità dell’intervento e l’efficacia del risultato finale, in quanto il dentista può operare con la massima precisione e senza ostacoli.

 

Uno studio odontoiatrico che utilizza le dighe dentali, come quello della Clinica Marchetti, è dunque sinonimo di professionalità e aggiornamento alle strumentazioni più moderne, nonché di attenzione nei confronti di ogni paziente.

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